Nei giardini delle scuole il prato è spesso una merce rara ma bene o male quasi sempre presente (anche se magari rado e ridotto a pochi lembi perimetrali). Quando ci si sofferma a osservarlo da vicino (meglio se da molto vicino), ci si rende conto che in genere è tutt’altro che omogeneo. In pochi decimetri quadrati è possibile scoprire differenti tipi di foglie, che testimoniano la contemporanea presenza di specie diverse; tutte, se la frequenza degli sfalci lo renderà possibile, nel corso della stagione produrranno fiori e frutti e offriranno tante opportunità di osservazione. Il popolo delle erbe, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è straordinariamente dinamico e nel corso delle stagioni le diverse specie del prato si distribuiscono nello spazio e ne ltempo. Un educatore curioso della natura può trovare interessante e magari addirittura avvincente realizzare una mappa o un calendario delle diverse fioriture che si susseguono nel giardino. Se gli alberi e gli arbusti sono in genere poco conosciuti le erbe lo sono ancora meno, anche perché ne esistono davvero tante specie: la flora italiana comprende quasi 7000 differenti specie di piante vascolari (quindi senza contare alghe, muschi ed epatiche), di cui quelle legnose sono meno del 15%; tutte le altre sono erbe. Negli spazi verdi scolastici la diversità biologica è ovviamente moltoinferiore, ma anche nelle situazioni più povere una decina di erbe diverse dovremmo riuscire a scoprirle. Alcune le conosciamo (la margherita, il trifoglio, il tarassaco o piscialetto), la maggior parte no.
Per identificare un’erba l’elemento più importante è il fiore e bisognerà quindi aspettare la fioritura per procedere alla determinazione. Al contrario di quanto si potrebbe credere, tutte le piante (ad eccezione di quelle più primitive come alghe, muschi, epatiche, felci, equiseti) fioriscono e fruttificano e quindi è fondamentale armarsi di attenzione e pazienza.